5 cose che devi sapere se vuoi sposarti in Giappone

by | 27 Ott 2023 | cerimonia, documenti, religione, wedding planner | 0 comments

Il matrimonio in Giappone è un sogno che accomuna molte coppie. Sia tra quelle che vogliono festeggiare le loro nozze nel paese del Sol Levante, sia per quelle che hanno celebrato il loro matrimonio in Italia, ma desiderano andare in Giappone per il viaggio di nozze. Infatti molti scelgono di arricchire la loro luna di miele con una romantica cerimonia in stile giapponese e di regalarsi questa indimenticabile esperienza.

Quali che siano i motivi per cui hai scelto di sposarti in Giappone, ci sono però delle cose che devi sapere. Se hai familiarità con questo paese, probabilmente alcune di queste ti saranno un po’ familiari, ma se è la prima volta che fai un viaggio lì potrebbero scioccarti.

È sempre meglio, quando si organizza un destination wedding, in Giappone o no, conoscere il più possibile della meta prescelta. I preparativi del matrimonio mettono ansia. A questa si aggiunge la difficoltà di organizzare tutto a distanza. Non è il caso di aggiungere anche il carico di una scarsa conoscenza di alcuni elementi fondamentali.

5 cose da sapere se vuoi sposarti in Giappone

Ecco qui gli elementi secondo me più critici. Non è una classifica perché per ognuno di noi queste difficoltà hanno importanza diversa. Ovviamente questo articolo non può essere esaustivo sull’argomento. Non basta un articolo di blog per descrivere tutte le bellezze e le difficoltà di organizzare un matrimonio in Giappone. Questo è un punto di partenza, su cui poi approfondire.

La lingua

Prima di tutto, devi sapere che in Giappone si parla praticamente solo giapponese. Lo so, potrebbe sembrare un’ovvietà. Non lo è affatto. Se siete abituati a viaggiare in tutto il mondo, forti del fatto che conoscete l’inglese, il Giappone vi farà l’effetto di una doccia fredda. Qui non si parla inglese. E ovviamente nemmeno italiano.

Non significa che nessun giapponese conosca l’inglese, ma sono decisamente una minoranza. E in più, molti giapponesi tra quelli che conoscono l’inglese non lo parlano comunque. Per una sorta di timidezza, insita nella loro cultura. Non vogliono sbagliare, quindi nel dubbio evitano le lingue straniere.

Voglio darti una dimensione di quanto importante sia questa difficoltà. Pensa che persino a Tokyo ci sono moltissimi alberghi e luoghi turistici in cui non si parla inglese. Troverai personale preparato nei grandi hotel di lusso a cinque stelle. Ma se scegli di viaggiare risparmiando, e di accontentarti per esempio di un tre stelle, potresti trovare alla reception personale che parla solo giapponese.

Anche per le strade i cartelli sono in Giapponese, gli orari della metro, i menu dei ristoranti ecc sono scritti in kanji. Ci sono alcune eccezioni, certo, ma non sono così semplici da scovare. La situazione sta un po’ migliorando in vista delle olimpiadi del 2020. Ma la lingua è una di quelle innovazioni più difficili da applicare per la cultura nipponica.

Allontanandosi da Tokyo e in generale dai luoghi più prettamente turistici, diminuiscono le occasioni di trovare qualcuno che possa aiutarti se non parli giapponese. Certo, saranno molto gentili e desiderosi di esserti d’aiuto, ma potrebbe non essere sufficiente.

E tu, il giorno del tuo matrimonio, non puoi rischiare di avere un problema e di rovinarti la giornata cercando di spiegarlo a gesti ad un giapponese, gentile quanto vuoi.

L’abbigliamento

In Giappone la moda occidentale la fa ormai da padrona da tanti anni. Per strada troverai persone vestite proprio come noi. E in alcuni casi con gli stessi identici vestiti che hai tu, se sei un’appassionata di moda. Infatti i grandi marchi italiani hanno raggiunto da molti anni il Giappone e puoi trovare negozi di Armani, Gucci, Prada e compagnia bella.

Il kimono e gli abiti tradizionali sono riservati in genere alle grandi occasioni e ad alcuni luoghi. Ed è proprio qui che potresti avere difficoltà. In alcune zone, per esempio alcuni giardini e templi, si può entrare solo in kimono. Sì, hai capito bene. È obbligatorio.

Il che significa che, se vuoi sposarti in Giappone e celebrare il tuo matrimonio in qualcuno di questi luoghi, devi vestirti adeguatamente.  Sono veramente posti suggestivi e magici, quindi è probabile che vorrai sposarti proprio lì. E sarebbe terribile se il giorno del tuo matrimonio non ti facessero entrare perché non sei adeguatamente vestita.

I kimono si noleggiano, ma non sono facili da indossare. Hanno proprio una logica diversa, che noi occidentali fatichiamo a capire. Ogni pezzo ha un suo significato e deve essere portato in un certo modo. Ti servirà quindi aiuto per indossare il tuo abito e anche qualcuno che ti spieghi come camminare, come sederti e come muoverti durante la giornata. Potrebbe sembrare semplice, ma fidati… non lo è.

I documenti

Se stai progettando di fare il tuo unico matrimonio in Giappone, quindi di fare in modo che sia legalmente valido, ci sono alcuni aspetti che devi considerare.

Probabilmente il tuo riferimento principale è il rito tradizionale italiano, quello in chiesa. Ti sposi in chiesa e il matrimonio è legalmente valido. Oppure pensi al rito civile. Vai in comune e ti sposi. Immediatamente il tuo matrimonio viene trascritto sui registri del comune e risulti sposata.

In generale per un matrimonio all’estero le cose non sono così semplici. Ma questa differenza vale ancora di più quando parliamo del Giappone. Lì non c’è alcun accordo, come c’è in Italia, tra istituzione religiosa e Stato. Mentre da noi il rito cattolico (concordatario) ha valore civile, in Giappone ha solo un valore religioso.

O se preferisci, un valore personale, emotivo, spirituale. Non c’è quel concetto di chiesa, come istituzione, nei cui registri viene annotato il matrimonio. Una cerimonia nuziale è l’espressione della volontà di una coppia di sposarsi e, nel caso di rito buddista o shintoista, di pregare per il proprio matrimonio insieme.

Una volta terminata la cerimonia, i due partecipanti non sono sposati a livello di legge. Sono sicura che questo ti aiuterà ad interpretare meglio le notizie provenienti dal Giappone. Quando senti di qualcuno che si è sposato con sé stesso o, come successo di recente, ha sposato una bambola, ora sai come funziona.

Quindi, se vuoi che il tuo matrimonio in Giappone sia valido, dopo la cerimonia lo devi registrare. Deve essere registrato in Giappone e poi trascritto in Italia. La procedura non è delle più semplici. Ci sono dei documenti da preparare, tramite ambasciata, devono essere tradotti in giapponese, e poi vanno compilati dei moduli.

Ovviamente, sono tutti in giapponese e il personale degli uffici pubblici parla – indovina un po’?- solo giapponese. Quindi se non hai una conoscenza della lingua a livello madrelingua o quasi, è abbastanza complicato interpretare i testi burocratici. 

I tipi di cerimonia

Questo è un argomento complesso, che richiederebbe un articolo a sé, ma che voglio almeno accennare qui.

Tieni presente che non farai un rito cattolico, in Giappone. Per i nipponici, il rito occidentale è bello solo per il suo aspetto scenografico. Quindi troverai tante bellissime cappelle, con tanto di croce gigantesca e prete, ma non hanno nessun valore religioso. Si tratta di una messa in scena.

Il prete è un finto prete, la chiesa è una finta chiesa. Per i giapponesi conta solo fare l’entrata alla occidentale con l’abito bianco, stare in piedi sull’altare davanti ad uno che si veste da prete e dice qualcosa, e avere delle belle foto ricordo.

In questo senso, il rito buddista o shintoista è molto più significativo e vero. Lì il tempio è un vero tempio e il sacerdote è un vero sacerdote. Potresti però anche avere una cerimonia laica in un giardino o in uno scenario bello e ricercato, celebrata da un celebrante laico.

Insomma, per portare con te dall’Italia la tua voglia di consacrare la tua unione in senso profondo, e non soltanto apparente, ci vuole un po’ di sforzo in più. E i giapponesi in questa ricerca non possono aiutarti, perché è proprio una richiesta strana per loro. C’è bisogno di una intermediazione culturale.

I costi

So che questa è una delle preoccupazioni principali, per chi vuole sposarsi in Giappone. Soprattutto per chi ha già speso un bel po’ di soldini in Italia per fare il matrimonio tradizionale, ha investito una bella cifra nel viaggio di nozze e vuole arricchirlo con questa esperienza.

Di base il Giappone non è una delle mete turistiche più economiche. Anche se in questo momento il nostro cambio è abbastanza vantaggioso, rimane una meta cara. Quindi non puoi dedicare al tuo matrimonio in Giappone pochi spiccioli. 

Si tratta di un investimento di alcune migliaia di euro. Una cerimonia per due con tutto il corredo di noleggio kimono, trucco, parrucco, assistenza, bouquet  e servizio fotografico può aggirarsi intorno ai 5-6mila euro di base.

Mentre se vuoi fare un matrimonio completo, come si usa da noi, con tanto di banchetto con cento invitati, ti troverai davanti ad una spesa più o meno equivalente a quella di un matrimonio italiano (senza considerare i voli, i pernottamenti ecc).

Insomma, è un investimento importante. Le emozioni che proverai, l’esperienza unica che vivrai e i ricordi che porterai a casa e regalerai a tutti i presenti, valgono però assolutamente la spesa.

Ovviamente a patto che tutto vada per il meglio e che tu ti goda veramente quei momenti indimenticabili.

Per questo è nato Matrimonio in Giappone. Il nostro team internazionale ha creato un ponte tra Italia e Giappone per aiutare tutte le coppie che sognano un matrimonio in terra nipponica.

Ecco alcuni dei nostri servizi, ideati per te, per aiutarti a superare queste difficoltà:

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  • Prenotazione di location, abiti, fornitori e servizi
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  • Traduzioni e interpretariato
  • Organizzazione professionale
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Mata ne! またね

Claudia-chan

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